‘Sul
ponte di Joyce’ – La Vita Felice 2013
diAldo Selleri
Lettera
a un poeta scomparso di Rita Pacilio
Caro Aldo,
ti scrivo nell’alba di
una mattina fresca di fine agosto, un’estate questa che va via con un morso al
cuore e tanti libri letti, abbandonati o taciuti. Da due mesi ho il tuo sulla
scrivania, qui dove una pila di volumi di poesia, colorata e silenziosa, è in
attesa di essere letta, recensita e, infine, archiviata. Archiviare: parola
utilizzata spesso nella nostra quotidiana avventura terrena, eppure ci sono
storie e incompletezze emozionali che hanno bisogno di ulteriori evoluzioni e
destini. Si archivia un corpo finito e smunto in una bara? Mi chiedo se si può
archiviare la poesia, se può essere considerata scaduta, passata, fuori tempo,
chiusa in una bara, appunto. Tu sorridi, lo so.
Sicuramente si scrive
troppo e la produzione poetica esagerata determina la superficialità della
lettura a scapito dell’attenzione e della scelta del materiale da selezionare e
studiare. Così non c’è più la massima accuratezza e concentrazione, da parte
della critica, sulle uscite dei libri di poesia veramente importanti: c’è,
invece, la corsa alla pubblicizzazione e ai Premi che possono scatenare
putiferi culturali modificando il percorso di una poesia, compromettendo, in
modo positivo o negativo, e a volte significativo, il percorso della scrittura.
Si diventa ‘il personaggio’ e non l’autore del proprio lavoro. Si ricerca il
successo, la fama provocatoria del momento sottomettendosi e alimentando
meccanismi ebbri ed energici che mirano a mettere allo scoperto la vanità e la
presunzione del pensiero e non il suo contenuto/guida nella contemporaneità, o
il ‘come’ l’esistenza viene nuovamente ripetuta, rivissuta. Arriviamo ai
consuntivi attraverso le affermazioni precoci di chi minaccia il meccanismo
qualitativo della voce, potenzialmente
utile e importante. Ne parlavamo a
Milano nel freddo gennaio di quest’anno che ti ha chiuso gli occhi. Mi
sorridevi spiegandomi che la versificazione del mio ultimo libro era imponente,
surreale, espressionista. Mi avresti voluta rivedere, ascoltare, commentare la
Poesia. ‘Incantato’ mi sussurrasti. Ti commuovevi e mi commuovevo in una
stretta di mano, l’ultima. Così sono le poesie che si scrivono senza le parole,
sono una traccia invisibile, una trama variegata di scenari intensi che si
rivelano dinamicamente, lasciando il segno.
Non si archiviano le
righe scritte in cui i paesaggi e le anime vivono in maniera mai convenzionale,
mai scontata, forse è per questo motivo che ne resto affascinata,
particolarmente rapita. Stamani la
poesia, attraverso la lettura del tuo ultimo lavoro, ‘Sul ponte di Joyce’ – La Vita
Felice 2013, diventa il racconto di lievi storie in un posto d’ombra, un
camminare lento tra le fedeli vie della coscienza dell’umanità. Le partenze, le
attese e le domande che i passi dell’essere umano interiorizza nel suo
peregrinare rigenerano, attraverso i tuoi versi, la miscellanea conoscenza del
mondo, dei suoi suoni, dei suoi tempi. Tutto è mescolato al ritmo del tuo stile,
colto e raffinato, che mi riporta agli Autori del novecento, alle loro
preziosissime liriche fluide. Il tuo scaramantico addio alla vita ha scoccato,
in questo volume, la sua ultima freccia dall’arco. La necessità di eliminare le
vie di fuga che la parola poetica può espandere ti ha collocato dietro il loro
significato, dietro quelle verità ingovernabili così da poterci lasciare il
veloce e discreto senso dell’esperienza. Mi piace ricordarti in quella canzone remota, la profezia si avvera.
Tua
Rita
Con la raccolta di poesie Buenos Aires è una donna che balla il tango – edito da Edimond con prefazione di Vera Vasques e Claudio Finelli – ha vinto il premio Città di Castello 2010 e nel 2012, con inediti, è vincitore del Concorso Poeti e Poesie a Villa Clerici, Milano.
Sue raccolte precedenti sono:
Faust televisivo, Occhiali (con prefazione di Michele Rak), Istruzioni di volo (con prefazione di Nino Majellaro).
Con il racconto La pistola nello zaino ha vinto nel 2012 la prima edizione del Premio Letterario nazionale “Grado Giallo” lanciato da Mondadori e dal festival Grado Giallo per gli autori di inediti thriller, polizieschi e noir.
E' venuto a mancare il 7 giugno 2013.
http://www.lestroverso.it/?p=4693
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