Sono
consapevole della mia solitudine
-
mi ripeti da anni -
(Ha
il suo peso un chilo di riso o una pietra
un
chilo di pane caldo o un gomito sul cuore
che
ricarica il tempo e ci compie innamorati adesso?)
A volte la vita è sottile come un moscerino
poggiato a un tronco in una notte slavata
nell’ora in cui gli uccelli regolano gli orologi.
Tu conosci i mucchi variopinti, l’abbandono
della grande terra e il tornare di ogni volatile
il grido che avanza sciagure o il caldo.
Quello schiamazzo rotondo anticipa pioggia
ci riprende di schiena, ci segna
per questo il tuo palmo diventa parte del mio
il tuo labbro lievita la bocca
e ogni tua carne fa tacere gola e addii.
Tu sai gli anni in cui le ore sono cicloni
di acqua e argilla. Sei tu che hai fatto
l’acqua e tutte le creature
indicibili
nascoste negli occhi
(come fossero le cose
sentimentali di sempre).
Rita Pacilio @ diritti riservati
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