Partecipazione - Nettuno Photofestival 29 agosto 2012 'Il Fotografo il Musico il Poeta'



Fotografia Francesca Vitale

Fusibilia Associazione, in collaborazione con L’Occhio dell’Arte, presenta, nell’ambito del NettunoPhotofestival 2011,

'IL FOTOGRAFO IL MUSICO IL POETA' rassegna di interazioni fra poesia, musica e fotografia, a cura di Ugo Magnanti.
29 Agosto 2012

Fotografia: Francesca Vitale
Musica: Luigi Polsini
Poesia: Rita Pacilio

Partecipazione - La luna nel lago - Notte bianca della Poesia - Nettuno, Laghetto Granieri 8/9 settembre 2012



“La luna nel lago: notte bianca della poesia” è finalizzata a valorizzare la poesia non solo nella sua accezione più letterale ma a 360 gradi con esibizioni musicali, teatrali, mostre d'arte e ovviamente reading di poeti esordienti e affermati.
Inoltre, a supporto delle performance, sarà possibile allestire degli spazi riservati alle case editrici che abbiano nel proprio catalogo libri di poesia e alle realtà indipendenti connesse con la poesia (poeti, pittori, associazioni culturali, circoli le
tterari) che vogliano farsi conoscere dal pubblico de “La luna nel lago”. Infine saranno presenti dei punti ristoro con prodotti locali artigianali per il consumo espresso, a supporto di pubblico, artisti e staff organizzativo durante tutta la notte della manifestazione.

DOVE E QUANDO
Nettuno, Laghetto Granieri
8/9 Settembre 2012
Dalle 18:00 alle 06:00

PROGRAMMA
I Parte
18.00 Roberto Truono: Degustazione vini e prodotti locali e Cerimonia d'apertura con intrattenimento musicale
19.30 Fortuna Della Porta: Gramaglie e frattaglie (Poesia musicata)
20.00 Maurizio Stasi e Olga Menino: Dialogo a due voci (Teatro)
20.30 Maria Pedullà: Divina commedia in corese (Teatro)
21.00 Gianluca Campagna: Giallo Latino, letture scelte (Narrativa)
21.30 Cena e intrattenimento

II Parte
22:30 Angela Chiosi: Il cuore sul palco (Poesia)
23:00 Patrizio Mascia e Massimo Siraco: Bukowski in blues (Teatro)
23:30 Evento Circolo Bel-Ami (Poesia)
00:00 Susi Trisolini e corpo di ballo: Danza delle streghe (Danza)
00:30 Cena di Mezzanotte e intrattenimento musicale

III Parte
01:00 Marika, Laura Di Marco e Federica Venni: Il movimento della voce. Variazione su cose e parole (Poesia e danza)
01:30 Associazione Poeti in Panchina: La luna nel lago (Poesia)
02:00 Rita Pacilio: Jazz in versi (Poesia e musica)
02:30 Associazione Kiriku: Danza di luce (Poesia)
03:00 Jacopo Ramonda ed Elena Lavorgna: DieciLune (Poesia)
03:30 Ugo Magnanti e Dona Amati: Duetto Misto (Poesia)
04:00 Iago e Giovanna Rinaldi: Beethoven in versi (Poesia)
04:30 Poetry Slam (Poesia)
06.00 Colazione

Durante la serata saranno proiettati i seguenti cortometraggi:
“Coda” di Jonathan Tomlin, musiche Enrica Sciandrone, “Xie Zi”, di Giuseppe Marco Albano, “I ragazzi che si amano”, di Tommaso Valente, “N” del gruppo Movimento Creativo Insieme, “Clochard” di Marco Reale, “Safari” di Emanuela Liverani, “Lunch time – condividere è moltiplicare” di Tommaso Valente;
e i cortometraggi dei laboratori delle scuole superiori, a cura della filmaker Silvia Storelli, produzioni CrossingTV, la web tv delle nuove generazioni: “Orticarie” da una poesia di Ilva Gacaj, “Basta con le scuse” da una poesia di Jing Jung Huang, “Istruzioni per cambiare il mondo” da una poesia del Subcomandante Marcos, “Via libera” con la partecipazione straordinaria di Moni Ovadia.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE
Biglietto unico 15,00 Euro
(comprende la degustazione, la cena,
la cena di mezzanotte e la colazione)

Recensione - Rita Pacilio su 'Chiacchiericcio' di Marco Saya

Chiacchiericcio
di Marco Saya
Poesiaoggi Marco Saya Edizioni 2012
commento di Rita Pacilio

Una scrittura poetica matura mantiene sempre un linguaggio comunicativo diacronico e interpersonale con il lettore che si ritrova di fronte ad una successione naturale degli eventi vitali sviluppati e replicati. Marco Saya nel suo volume poetico Chiacchiericcio fa ruotare l’asse concettuale del suo testo intorno all’osservazione riconoscibile dell’esistenza e della sua evoluzione. E’ la parola poetica che definisce il termine temporale in cui si approfondiscono i rapporti umani spesso prevedibili nel loro corso naturale. La liberalizzazione della semantica crea una nuova forza che conquista la fraseologia corrente del gergo (Ghiorgos Markopulos). La realtà delle cose viene celebrata con straordinaria ironia e musicalità: il verso libero erompe in una lente di ingrandimento caricando la poesia di nuova energia e vigore. Lo sguardo è sempre concentrato oltre la materia che è definita da un tempo compiuto e da un tempo da compiere come un vestito nuovo da indossare. Le atmosfere e le luci che ci oltrepassano sono innumerevoli e Saya le ribattezza dando alla parola una verginità e una posizione certa nelle similitudini. La comunicazione tra le cose permette di rivisitare gli strati più profondi del quotidiano che sono collegati tra loro da un filo che riveste i simboli e rivela i confini dello spazio in cui il poeta abita e sente. Giorno dopo giorno il compito di tradurre lo stato attuale del dubbio e la complessità delle scene è affidata all’atto di innalzare la mente al pensiero poetico. Questa inclinazione consente di sopravvivere ai sensi di colpa e al passare degli anni che pur denunciano la solitudine sociale e la esasperata ricerca del bene personale. Resistere alla cupezza e alla metamorfosi del mondo germina la foga travolgente della comunione, ancora possibile.

Recensioni - Rita Pacilio su 'L'appropriato governo del fuoco' (LVF, 2012) di Alessandra Palmigiano

L’appropriato governo del fuoco
 Alessandra Palmigiano La Vita Felice 2012
Commento di Rita Pacilio


L’appropriato governo del fuoco di Alessandra Palmigiano (La Vita Felice 2012) non è un libro pensato, strutturato e agito con il deliberato scopo di misurarsi con la poesia di oggi e la sua ambiguità fonetica e di senso. La Palmigiano sembra trascurare il mistero del tempo e dello spazio per posizionare la sua richiesta ai lettori apprendisti e colti, a voce alta, di ripercorrere le alterazioni dei temi emozionali che simboleggiano i misteri poco lucidi della coscienza. Il confine tra ciò che è percepibile e ciò che resta insondabile è sottilissimo: l’esperienza orizzontale e verticale della comunicazione utilizza raffinate metonimie come strumenti adeguati per vedere gli innumerevoli segni simultanei del dire e del fare. Questo atto creativo attesta la sua credenza nella potenza e nella trasferibilità della poesia in altra lingua: è infatti partendo da una lingua straniera che la Parola, non essendo più trasposizione, si rivela a se stessa (Delfina Provenzali). La fusione tra la narrazione poetica e la forma linguistica si concentra su un’immagine sola, unica, constatando la collisione tra la voce di chi scrive, intima, disincantata e attenta ad un’analisi scaltra dell’animo umano e ciò che viene dal coro distratto della società spesso inaccettabile. La Palmigiano avvia una pratica che scarnifica le cose eliminando il superfluo e ciò che è transitorio. La finalità è misurarsi con un’esistenza in cui si annida l’autenticità e l’essenza del destino scorgendone il brusio e la forza del fuoco come contenuto e motore interiore dell’amore cosmico. La mortificazione e la tendenza a contenere il corpus del sentimento amoroso, non consumato nella carne, ci permette di spostarci sull’interiorità diacronica del linguaggio che a volte stride con l’animismo della radice dinamica della fisicità carnale. L’io lirico sembra guardare con smarrimento temporale l’ego nostalgico, segreto e spesso amorale dai toni impulsivi e taglienti che desidera il suo Oggetto del Desiderio (Luigi Cannillo, prefazione) esterno: quel tu che sa rigettare indietro, come specchio riflesso, e in modo compulsivo e circolare, l’orbitante visione della vita.