Recensione - Rita Pacilio per "Inversi panici" di Maurizio A. Molinari - La Vita Felice 2012

Rita Pacilio per "Inversi panici" di Maurizio A. Molinari
Inversi panici
di Maurizio Alberto Molinari - La Vita Felice 2012
Commento di Rita Pacilio

Inversi Panici, ultimo lavoro poetico di Maurizio Molinari, si presenta al lettore come un’opera che ricerca l’identificazione tra l’emozione leopardiana e il paesaggio. Le descrizioni passano attraverso il deviare le forme semantiche precostituite per rendere costante il ritmo dell’essenza del suono e del contenuto della parola/verbo. Emerge un’offerta poetica che indossa la necessità di denudare la solitudine: i linguaggi sono molteplici e sfociano in un registro compenetrato dal dramma, attualissimo, del destino di tutti. Il lettore si trova di fronte a una raccolta di poesia quasi antipoetica: i temi, nati da un atto creativo, poiesis, si fondono in uno sperimentalismo della forma tipica della metà-scrittura, propria dell’espressione poetica lapidaria. Il testo ci viene presentato dall’autore con un linguaggio completamente sradicato dal verso di cui ci ha abituato il novecento. Spariscono, quindi, le terminologie composte e architettate secondo l’autentico senso del ‘fare poesia’. Molinari afferma in più codici l’ermetismo mentale di una non-confessione implicita, dai contrasti assolutamente antitetici, ma originali. Si avvale di fotografie, scattate da lui stesso, per sottolineare l’esistenzialismo della parola essenziale, certa, urgente. Le figure simboliche sono imprevedibili e in forte opposizione alla sapiente e quotidiana realtà: non si tratta di un rifiuto, ma di una consapevole celebrazione dello sguardo obliquo, diverso, sopportabile. Chi legge viene attraversato da una parabola immaginaria in cui non ci si stanca di incamminarsi, tra energie create dall’incontro con il rischio poetico e l’arrendesi al significato singolo, potente. La parola poetica, nello scarnificarsi, dichiara, a gran voce, lo stile comunicativo epigrafico del nostro tempo: un tempo sociale in cui l’interazione ha, come chiave di volta, il ribaltamento dei moduli comunicativi codificati. Non può essere negato il desiderio di seguire il flusso della bellezza come forza vitale, ben distinta dal guizzo dell’ispirazione, che squadra gli orizzonti delle immagini posti sempre come paravento del creazionismo illusorio.

http://www.lavitafelice.it/news-recensioni-r-pacilio-per-molinari-769.html


1 commento:

  1. A volte essere letto diventa un piacere delizioso....
    Enchanté Rita... e grazie!
    MAurizio Alberto

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