Davvero non si pensava che anche un
fosso,
lì, appena discosto dallo sterrato,
potesse essere un nido, quasi un
letto;
che fossero uno stelo d’erba e una
ciglia
legate alle stesse ore. La paura
una coperta per l’età di questi
uomini
che si contano le unghie scure
nella terra
e sul vicino il sudore animale.
Oggi è così
i rumori sparati, i rumori lanciati
si diradano,
tornano nel fosso i movimenti, le
articolazioni allungate.
Tra loro non si guardano, non fanno
domande
nessuno si riconosce, nessuno
racconterà quelle ore. E il giorno
dopo:
un tronco cavo, una corda,
agivano sulle cose attorno per tenersi saldi.
Misuravano il rischio da prendere, la forza
della corrente. Di là un argine fiorito
la cadenza di un nome diverso, di una bandiera,
i suoi colori mai incontrati. Cercavano
un’altra opportunità; da lì sarebbero passati.
Lo studio del terreno, le curve,
la spinta della bracciata; per avere un riscontro
non bastavano, come credevano.
http://golfedombre.blogspot.it/
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Van-gogh (Seminatore)
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