Gentile dottoressa,
non leggevo da tempo poesie contemporanee di questa dolorosa arcana bellezza e di questa meravigliosa attonita grazia. Le ho lette, l'una dopo l'altra, affascinato e commosso dalle immagini, dalle metafore, dalle invenzioni linguistiche, dagli snodi tematici, dalle intuizioni di quella che è la voce segreta e lancinante della sofferenza psichica, dalla delicatezza e dall'amore con cui lei fa suo il dolore dell'anima di Alfonso. Non sono, ovviamente, un critico letterario ma da sempre leggo poesie che mi aiutano a resistere, e a comprendere meglio il dolore e la tristezza, la gioia ferita e l'angoscia, che sono nel mondo; ma di queste emozioni lei ci dona testimonianze inaudite e indimenticabili. Non posso se non ringraziarla, di cuore, di questo libro che ho letto, e che rileggerò senza fine. Quasi qualcosa del pensiero poetante di Georg Trakl: giungo a dirle questo. Grazie, grazie infinite, e che il Natale le sia sereno.
Eugenio Borgna
4.12.12
http://www.lavitafelice.it/news-recensioni-eugenio-borgna-per-r-pacilio-923.html
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