‘Con-tatto’ di Antonella Facchinelli
commento di Rita Pacilio
Con-tatto, opera prima di Antonella Facchinelli, segue una trama in immagini poetiche spazio/tempo, che hanno lo scopo di comunicare al lettore quanto la poesia sia strumento utile per guardare oltre lo stato delle cose. Viene utilizzato il verso in modo colloquiale e trasparente tanto da rimandare alla poesia cilena, quasi come a voler far emergere la necessità di una scrittura molto comunicativa e più vicina alle inquietudini di chi è pubblico.
La Facchinelli tocca con mano la natura e il suo sistema circolare nascita-vita-morte con umiltà e pertinenza scandendo la sua esperienza di vita nella universalità dei grandi temi dell’esistenza. Si avverte il continuo compromesso di con-fondersi con il tocco abissale e misterioso della sfera naturale per cercare rifugio, per evadere dalla sconcertante e problematica epoca moderna in cui viviamo. La natura e il suo mondo non ci viene presentato come fenomeno astratto, né come una circostanza esteriore: le cose intorno vengono percepite come un crescere ‘da se stesso’. (Michael Donhauser).
La Facchinelli, infatti, non ci espone informazioni sul mondo circostante con l’occhio di chi osserva: il suo con-tatto non è simbolismo fotografico di un sapere botanico. L’oggetto ‘natura’, qui, assume funzione soggettiva al punto da comunicare al lettore una personificazione dell’anonimato delle cose e/o dei fenomeni naturali. Questo è il motivo per cui di fronte alla poesia naturalistica lo spazio e il tempo rappresentano un luogo poetico in cui si possono enunciare innumerevoli citazioni filosofiche (la filosofia orientale dello zen, formulazione degli haiku …)
Rita Pacilio
http://www.lietocolle.info/it/r_pacilio_su_facchinelli.html
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