Desidero condividere questa poesia di Rita Pacilio che racconta, senza fare un meticciato di retorica e cronaca, la violazione e l'abuso.
In un silenzio complice, assistiamo all'atto di schiacciare una dignità che urla, descritto con la crudezza tipica del vero. Proprio come la realtà che ci appare sempre così, nuda, al punto da spingerci a voltare lo sguardo altrove per non rispecchiarcisi dentro.
La poetessa, con le sue parole, ci obbliga a "guardare" sino all'ultimo, impedendoci di rifugiare la nostra coscienza altrove. Marco Mastrilli
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di Rita Pacilio (tratta da 'Quel grido raggrumato' - La Vita Felice, 2014)
Le hanno insegnato l’arte di star muta.
Le hanno portato due maschi già duri e pronti,
mascherati. Poteva guardare senza lacrimare,
né ansimare, senza dire. Era negra.
C’era la nebbia in quell’alba di febbraio sul lago.
Le tragedie sono una farsa preparata, lei credeva
di saper morire in modo impassibile,
senza arrossire. I colpi sono rocce che reggono
ignoranza, generazioni che cadono a picco
negli abissi deformi della nevrastenia.
Il dolore esplode in una risata e ricerca il tremore
vuole l’immobilità dopo la burrasca.
E avvampava di pudore
nausea che mai intirizzisce la sua foglia al duello intimo
mai bastava il peso a penetrare la dignità ancora bianca.
Commenti:
Manuela Minelli: Marco, Rita è una mia Amica, e ne sono orgogliosa, così come sono orgogliosa di averla avuta per la serata Poesia in tutte le edizioni di Donne con la Penna. Io che non sono una grande esperta di Poesia e molto spesso certe cose di sedicenti poeti mi annoiano x la banalitá, la prosopopea, l'inconprensibilità dei testi, trovo che tutti i suoi lavori siano meravigliosi, duri e sofferti anche, ma la musicalità, l'uso accurato di ogni singola parola, gli accostamenti linguistici...beh sanno toccare le corde dell'anima e far vibrare qualcosa. Visti anche gli argomenti, posso dire che risvegliano anche quella coscienza "sociale" che spesso soffochiamo x paura e impotenza. Non per niente questa piccola grande donna, che tra l'altro ha una voce "nera" che incanta, ha vinto tra i tanti, anche il premio Laurentum ultimo. Dovresti sentirla interpretare qualcuno dei suoi scritti...con o senza musica. Ti lascia il segno, da qualche parte, ma vicino al cuore! Dovremmo fare in modo di averla all'exdepo' lì ad Ostia...sarebbe un "regalo" per tutti!
Marco Mastrilli: Vedremo di cooptarla allora Tu sai che io sto lavorando a progetti di "arte liquida" in cui si fondano stili, idee, performance e modi di sentire. L'arte ha sempre le braccia spalancate secondo me.
Patricia D'amore: e'proprio
di una coscienza vigile ,andare nell'abisso del nostro essere e
riconoscere il nostro proprio respiro,per ridarci vita
continuamente,senza confonderci nella nebbia ...che i soprusi....ci
avvolgono.
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