Caderti nel tronco.
Dove va questo dio part-time
mentre io che sono niente prego
e fingo lo smalto alle parole
perché le unghie sono logorate.
Ogni cellula resta in esilio
ho il cappio al collo e aspetto.
Sto imparando a sognare l’aria
invecchio e canto gli schiaffi folli.
Non lasciare doni dietro le grate
non so risorgere da questo ventre:
sono la monaca dalla testa rasa
la mia lunghezza è marcia fino a te.
Sono stata il caso della scelta
una condanna cancellata fuori
senza logica, senza mai ragione
un tempo perfetto solo di notte.
Potrei guarire con il sole blu
fare le croci con la chioma rossa
una verticale fatta di carne
l’ombra nel midollo della vertigine.
Svanirti tra le braccia, credibile.
Rita Pacilio
Arbor Poetica 2011 LietoColle
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