Grazie
per quest’anno che si è aggiunto agli anni
per i capelli bianchi
gli occhiali e innumerevoli pensieri
grazie
per la cicatrice nuova sulla pelle per ogni
solitudine
per le metafore impazzite sulle spalle
mancanze, per queste ansie e quelle
grazie
per il letto, la casa, il grano
per la spesa insieme e il treno
salite faticose, cadute, pietre
le notti buie seduta sul pavimento
era l’Avvento
giuro che ho amato tanto anche quest’anno
con disperazione immensa, gioia, affanno
lune piene in eclissi nelle foglie, io moglie
grazie
per i libri donati, pubblicati
la scommessa del dubbio e per i figli
per la verità senza domande
la brama quando la coscienza
esausta mi legava e ti somigliava
grazie
per la paura china mentre l’abbraccio
le amiche vive, sorelle
per gli alberi, l’aria, il vento
l’incontro e poi lo schianto
rughe rabbiose brucavano sul viso
quest’estate le ho coltivate, ho riso, ho riso
grazie
per mia madre e mio padre mai tornato
il telefono sveglio anche di notte
l’anno che sarà per la mia sorte.
Rita Pacilio
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