Motivazione:
Le parole della poetesa Rita si innalzano prorompenti e analizzano dalle profondità del cuore alcuni temi che si estendono tra l'inquietudine, la sofferenza e l'emarginazione, aiutando il lettore a riflettere sulle situazioni che da sempre angosciano l'essere umano, in particolare di quelle donne e di quei bambini che, in molti paesi, perdono la propria libertà e la propria dignità vendendo o vedendosi mutilato il proprio corpo. Questa raccolta di Rita Pacilio diventa un canto propedeutico e un impegno pedagogico a combattere tutte le forme di violenza (e non solo quelle subite dalle donne africane del Mali), un canto pregnante di innegabile ricchezza di immagini che a volte sfiora la rarefazione di un quadro impressionista, di un luogo, di un volto, di una situazione della vita delineandoli in versi precisi e soffusi di vera e rara poesia.
Antonio Maglio
Le hanno insegnato l’arte di star muta.
Le hanno portato due maschi già duri e pronti,
mascherati. Poteva guardare senza lacrimare,
né ansimare, senza dire. Era negra.
C’era la nebbia in quell’alba di febbraio sul lago.
Le tragedie sono una farsa preparata, lei credeva
di saper morire in modo impassibile,
senza arrossire. I colpi sono rocce che reggono
ignoranza, generazioni che cadono a picco
negli abissi deformi della nevrastenia.
Il dolore esplode in una risata e ricerca il tremore
vuole l’immobilità dopo la burrasca.
E avvampava di pudore
nausea che mai intirizzisce la sua foglia al duello intimo
mai bastava il peso a penetrare la dignità ancora bianca.
Rita Pacilio
http://poesia.lavitafelice.it/news-recensioni-primo-premio-tra-secchia-e-panaro-a-rita-pacilio-2668.html
Premiazione
domenica 01 giugno 2014 ore 15,45 -
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