I° Concorso di Poesia "Katia Zattoni - Come farfalle diventeremo immensità" 2014
Chiamarti
Le piazze qui esistevano
prima di te e di Charlot
Lasciarsi attraversare ogni volta
andare al di là dei bottoni della giacca
tirare su i capelli e gridare i nomi
delle cose.
Chiamarti.
Pensare che i sogni hanno i piedi
e l’acqua del fiume le mani.
Una donna perde sorrisi nel labbro, le
parole
la poesia.
Gli edifici a destra del ponte
si rialzano
improvvisamente.
(Sono
enormi i mattini sull’asfalto).
Baciano in bocca
i peccati vergini
quando non ci
sono testimoni a cena
ricoprono il
petto di latte rancido
davanti a chi è
abbastanza in alto.
Prendono tempo,
assomigliano alle capre
perché ripetono
nei denti quella consonante
conoscono la
vecchiaia arrivata tra i capelli
ogni parte di
lei vizza, qualsiasi battaglia
(si riordina la fede accanto ai legami)
Le ragazze degli
anni ‘80 hanno il seno scoperto
leggono Oscar
Wilde per smettere lì
sul parapetto
dopo aver finito il corpo.
(Rita Pacilio)
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