Il
cane borghese
di Eliza Macadan – LVF 2013
Nota di Rita Pacilio
Protagonista del volume
di poesie Il cane borgese (edito LVF,
2013) di Eliza Macadan è il poeta-viaggiatore che si lascia attraversare dal
mondo in modo devoto e instancabile. L’autrice consacra i suoi occhi, la sua
visionarietà all’ispirazione come fonte perenne e necessaria per rendere al
lettore, in modo intuitivo, i prodigi dell’esistenza. Alcuni sostantivi e
alcune forme di narrazione danno la misura della verticalità della voce poetica
che si svincola, nonostante l’utilizzo della prima persona, dall’esperienza
intimista per diventare un campionario di collage di esistenze che non hanno
bisogno di sperimentarsi perché indipendenti da qualunquismi e stereotipi. L’aspetto
della singola verità diventa aspetto sociale, pluralistico che mette la nostra
coscienza in relazione al mondo intero. Le forme della vita quotidiana e dello
spirito accompagnano l’autrice verso il senso più profondo dell’esitere in cui
le evidenze sostituiscono il pensiero scientifico - la genetica si è sbizzarrita/nella tua villa signorile … che inutile questa fisica quantistica!-
Macadan propone
l’elaborazione del collettivo per prevaricare l’angoscia con cui tutti siamo
costretti a fare i conti. La poesia si disfa della tirannia che porta al caos e
ricerca, invece, la quiete del luogo
umano come superamento della crisi. La distesa del cielo è un pensiero
costante che non solo sfugge alla disillusione degli ultimi, ma è punto di
riferimento come spazio contestualizzabile in ogni dove possibile, da ogni
angolazione lo si guardi e per tutti noi … i
miei capelli cresceranno/fino al cielo dell’infanzia/ci tornerò da giovane.
La sensibilità dell’autrice esamina i fenomeni materici senza spregiarne
l’impostura o la superficialità, piuttosto l’attenzione è concentrata sulle
verità smarrite, dimenticate, sull’ovunque – la mia casa non è di questo mondo.
La morte descrive gli
eventi e diventa concetto pratico che si mette in gioco durevolmente in modo
semplice senza mai sostituire il valore assoluto del potere della vita – questo posto dove sto/finché si decide/la
mia morte. Il pensiero poetico di Eliza Macadan ci protegge dalle minacce
della routine frenetica e alienata. Percorriamo con lei l’unica strada
possibile: quella che ci porta verso un ritorno al reale pubblico, di ciascuno
di noi, sempre denunciabile e ininterrottamente modificabile – … di sera incontro/un cane borghese/resistente
alla routine/come me.
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