Rita Pacilio: 'Infedele', il nuovo album
L’eclettica e poliedrica artista beneventana Rita Pacilio – che, come una funambola, si rapporta alla dimensione creativa in bilico e continua osmosi fra musica, poesia ed una buona dose di introspezione psicologica - torna con la sua ultima neonata creatura: l’album “Infedele”, per l’etichetta Splasc(H) Records.
La scrittrice e poetessa, da tempo dedita anche alla proiezione del senso profondo dell’esperienza umana e musicale, dopo una prevalenza di ascolti essenzialmente classici, dai ventiquattro anni si avvicina con passione alla discografia di Billie Holiday (durante la convalescenza dovuta ad un parto difficile) e da “autodidatta del canto” – come si definisce – comincia ad ascoltare ed osservare altre maestre del vocal jazz, fra cui Sarah Vaughan, Sheila Jordan, Rachelle Ferrell, Helen Merrill, Anita O’Day. “Questa è stata la mia vera scuola”, racconta. “Ai miei tempi internet non esisteva e non esistevano master class o corsi di specializzazione così come ci sono oggi. La mia prima master class con Jay Claiton l’ho fatta nel 2009 a Milano; Claudio Fasoli l’ho incontrato per la prima volta a novembre del 2006, e da lì sono cominciate le nostre collaborazioni. Quando si è autodidatti si è rigorosi e si ha una voglia di apprendere tutto, di assorbire ogni cosa e non lasciare nulla indietro”.
L’educazione all’ascolto è stata ed è, per Rita Pacilio, fondamentale. “La mia formazione è cominciata dagli standard e mi sembra assurdo scoprire che molti giovani musicisti vogliano saltare questo passaggio secondo me obbligatorio e fondamentale. Ci si può allontanare dalla tradizione solo se la si conosce bene”. E il neonato album “Infedele” nasce proprio dal desiderio di camminare trasversalmente ai canoni della cultura jazzistica tradizionale e/o all’esperienza di uno stile letterario tradizionalista di quel tempo. “E’ un tragitto emozionale tra la progressione armonica-melodica e la parola poetica”, sottolinea la Pacilio, in un album che incrocia musica e parole, con testi tratti dalle autografe raccolte poetiche “Alle lumache di aprile” (Lietocolle 2010) e “Tra sbarre di tulipani” (Lietocolle 2008).
“‘Infedele’ è il tentativo - prosegue l’artista - di voler comunicare la mia storia (Miles Davis diceva: devi portare il pubblico verso di te) in uno slancio poetico espressivo che intrecciasse il suono della mia voce ed il senso delle mie parole a quello degli strumenti. Un gioco fatto di pensieri e di immagini quasi come un videogioco intimo ultramoderno in cui il protagonista è l’emozione fluttuante esaltata da melodie irrazionali senza forme simmetriche, come onde anomale con abilissime aderenze metriche e vocabolari colti e raffinati del jazz moderno”.
Come per le altre prove artistiche di Rita Pacilio, anche in questo neonato album non mancano proficue collaborazioni con affermati musicisti. Si comincia con Claudio Fasoli, autore di molti brani musicali di “Infedele”, e definito dalla stessa Pacilio “mio grande maestro e special guest del mio disco”. Poi Luca Aquino, che ha suonato nell’album il suo brano ‘Sopra le nuvole’ (Edizioni Universal) scritto a quattro mani con Gianluca Grasso, altro grande pianista beneventano. E poi Antonello Rapuano, autore di ‘Io bacio’, Giovanni Francesca e Carlo Lomanto, “che per me sono stati soprattutto degli amici, anime sensibili ed eclettiche che mi hanno accompagnato fisicamente fino a Cavalicco presso lo studio di Stefano Amerio dove abbiamo registrato a maggio”.
Tutti artisti, dunque, con cui la Pacilio ha creato un sodalizio musicale dinamico e formativo, musicisti che “mi hanno supportato – dice - in un percorso di crescita artistica davvero molto delicato per me. Sono stata coccolata, guidata ed incentivata nei momenti di scoramento e di difficoltà, soprattutto Carlo, mio dolcissimo maestro di canto jazz, è stato tenerissimo. Antonello e Giovanni, i pilastri del mio ‘Infedele’, hanno dato un significativo marchio armonico-musicale ai miei testi con il loro vocabolario raffinato e ricco di eccellenti cromatismi. E così i miei versi hanno assunto la valenza emozionale che desideravo avessero: sono grandi Artisti perché hanno saputo tradurre in musica ciò che avevo messo su carta con le parole”.
E ora? Cosa augura Rita Pacilio al suo “Infedele”? “Spero che il mio nuovo album venga ascoltato da giornalisti o da critici e che essi possano apprezzarlo, comprenderne la finalità progettuale e la espressività artistica, ma soprattutto spero venga ascoltato da persone che si possano divertire ed innamorare delle mie parole e della musica dei miei eccellenti musicisti!”. Noi, ovviamente, glielo auguriamo!
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Carlotta Nobile
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