Mi sta a cuore la trasparenza dell’aria
Rosa Salvia
La Vita Felice 2012
Commento di Rita Pacilio
Il poeta è capace di uscire da se stesso per poi tornarvi con la consapevolezza di chi ha afferrato un’altra essenza fuori dal proprio Io. La condizione di oggettività in cui si cala è una trasformazione che caratterizza l’universalità del verso. La scrittura diviene, così, rivelazione e produzione sociale in grado di porre l’Autore in una accordo oggettivo del contesto espresso. L’Arte e la vita si uniscono in unica forte tensione che condiziona la sfida del creare. Anne Sexton ci ricorda che la poesia dovrebbe servire a far agire la gente. I congegni poetici e i contenuti sociali del volume Mi sta a cuore la trasparenza dell’aria di Rosa Salvia per i tipi La Vita Felice 2012, confermano questa osservazione in cui è racchiuso il concetto del fare sociale giorno per giorno. Il mondo, infatti, nella poesia della Salvia non viene letto in base all’esegesi personale perché non vuole essere ricondotto esclusivamente al tornaconto di pochi. Rosa Salvia presenta le molteplici interpretazioni della realtà come quella possibilità socio-filosofico-poetica di condurre l’individuo al raggiungimento dello spirito critico, che saggiamente, si pone al di sopra delle decodificazioni del singolo. L’universalità del sentire è il riconoscimento che la sofferenza umana appartiene a tutti così come la gioia o l’amore. In questo senso l’oggettività del reale si contrappone alla molteplicità dei mondi interiori possibili consentendo alla penna di ascoltare la radice dei processi sensibili del divenire. Il lettore scopre la trasparenza empatica come il contraltare all’aridità dell’indifferenza senza doversi riconoscere in simbolismi rocamboleschi. Con naturalezza si nutre di scene che appartengono alla quotidianità e alla coscienza che il tempo indiscutibilmente è il curatore di ogni processo naturale. Si quietano, quindi, i sensi di fronte alla lettura del cosmo attraverso i suoi elementi vitali: terra, acqua, aria, fuoco e la quinta essentia, l’Etere. La poesia diventa lo strumento per non capovolgere, attraverso il fatto e l’atto del vivere, le libertà della fede e dell’elevata verità.
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