6 maggio 2015 ore 20,30 al teatro d'Europa di Cesinali (AV)
replica della performance poetico/musicale 'Quel grido raggrumato' di Rita Pacilio -
movimenti scenici a cura di StudioDanza94 di Carmen Pepe -
collaborazione drammaturgica Clemente Rossi -
testi e voce recitante Rita Pacilio
Partecipazione - Cesinale (AV) Teatro d'Europa, 2 maggio 2015 CONVEGNO DIBATTITO: IL MONDO DEI GIOVANI: CHI SONO? COSA CERCANO? IL SENSO DELL’EDUCAZIONE e IL TEATRO COME MEZZO EDUCATIVO
ASSOCIAZIONE
TEATRO D’EUROPA DON FERDINANDO RENZULLI
CARITAS
DIOCESANA DI AVELLINO
in occasione
dell’anniversario di Don Ferdinando Renzulli
Organizzano
un
CONVEGNO
DIBATTITO:
IL
MONDO DEI GIOVANI: CHI SONO? COSA CERCANO?
IL
SENSO DELL’EDUCAZIONE e IL TEATRO COME MEZZO EDUCATIVO
ORE 18.00 VIDEO “DON
FERDINANDO e il DISAGIO GIOVANILE”.
ORE 18.30 DIBATTITO
INTERVERRANNO:
Comandante Provinciale dei Carabinieri Colonnello FRANCESCO MERONE
Sindaco di Cesinali Ing. CIRO TANGO
Direttore Caritas CARLO MELE
Il Preside I.I.S.S.Scoca-Fortunato e I.T.I.S. Dorso dott. SEVERINO
LOIACO
Psicologa e psicoterapeuta dott.ssa CINZIA DE LUCA
Sociologa e scrittrice dott.ssa RITA PACILIO
Direttore Artistico Teatro d’Europa LUIGI FRASCA
Presenti:
Forum
dei Giovani di CESINALI
Forum dei Giovani di AIELLO DEL SABATO
Modera
ALFREDO
PICARIELLO
ORE 20.30
ANGELA CATERINA
presenta “GIOVANNA D’ARCO”
presenta “GIOVANNA D’ARCO”
Partecipazione - Marigliano 19 aprile 2015 ore 20,00 Rassegna poetico/musicale: letture di Rita Pacilio
Recensione - Alessandro Ramberti per 'Quel grido raggrumato, LVF 2014 di Rita Pacilio
È un'opera sanguinante, dolorosa, chirurgica, questa di Rita Pacilio che soffre con le persone violate, le donne massacrate, le voci soffocate, i deboli e i bambini calpestati e abusati, le madri comprate…
“Sono parole sacre le voci dei bambini, tiepide le fronti / eppure i glutei hanno croste, boomerang colpiti nel segno / fino ai fianchi pulsano inverni consumati domani / intorpidire le rupi si muovono come nembi folli le bufere.” (p. 9)
“L'hanno tenuta in due come un foglio, un lenzuolo / i polsi e le caviglie erano in una forma che si stira” (p. 10)
“Le tragedie sono una farsa preparata, lei credeva / di saper morire in modo impassibile, / senza arrossire. I colpi sono rocce che reggono / ignoranza, generazioni che cadono a picco / negli abissi deformi della nevrastenia.” (p. 12)
“Era stata già cucita (…) nella vulva attorcigliata dalle madri anziane” (p. 14)
“(…) L'amante / è sempre un ramo secco, non è mai una persona.” (p. 23)
“Bisogna essere coraggiosi / a restare fermi, guardare attraverso il buio / sopportare l'odore dell'urina.” (p. 30)
“quante volte ha goduto da puttana / quante volte ha vomitato quel figlio. / È andata in esilio a liberarsene / solo un'esplosione può congedare in quel modo.» (p. 43, sono i versi che chiudono la raccolta)
Da questi brevi passaggi, siamo già investiti di una responsabilità. La poesia di Rita Pacilio ci costringe a non voltarci dall'altra parte, a considerare che la violenza tollerata o esposta come cronaca morbosa e anafilattica indica che la società stessa è malata, che noi stessi replichiamo l'agire del levita che va oltre e non si cura del Samaritano. Questo grido spesso così raggrumato da risultare muto è dovere di tutti noi ascoltarlo: la società più cambiare anche attraverso piccoli, quotidiani gesti di attenzione e impegno. Il libro si apre con un esergo fiducioso (a chi rinasce, nonostante tutto) e le pagine che seguono ci scuotono, ci provocano, ci chiamano alla poesia del fare, alla solidarietà che ci rende veramente umani.
Pubblicato da Alessandro Ramberti a 11:36
http://farapoesia.blogspot.it/2015/04/su-quel-grido-raggrumato-di-rita-pacilio.html
http://poesia.lavitafelice.it/news-recensioni-a-ramberti-su-farapoesia-per-rita-pacilio-3751.html
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